Associazione Una Zampa per la Spagna Onlus

Per spiegare come nasce l’Associazione Una zampa per la Spagna Onlus bisogna aprire una dolorosissima parentesi su quello che sono le perreras: si tratta dei canili municipali spagnoli, dei luoghi orribili, veri e propri lager sovraffollati e sudici, in cui i randagi o gli animali abbandonati dalle loro famiglie vengono stivati in attesa della morte.

Purtroppo nella maggior parte delle Comunidades Autonomas della penisola iberica vige una truce legge che consente il massacro di cani e gatti (non importa che siano sani e adottabilissimi) dopo 10 giorni o poco più dalla loro entrata in canile.

Entrare in una perrera lascia un segno indelebile nel cuore di chi guarda quegli occhi terrorizzati, di chi ascolta quei lamenti strazianti e inascoltati, come fossero muti. Perché a nessuno importa del dolore di quei poveri animali impietriti dalla paura, dal panico dell’abbandono: i grandi vengono messi con i piccoli e diventa impossibile per loro qualunque accesso al pochissimo cibo che viene gettato tra gli escrementi. La pena più grande è vedere le famiglie che abbandonano per i motivi più futili chi fedelmente è stato loro accanto: ci sono cani e gatti che ritrovano la serenità esclusivamente quando dormono… forse sognano di ritrovarsi nella casa che non hanno più, circondati da quelle stesse persone che non hanno avuto la minima pietà nel lasciarli all’inferno, sicuri di saperli morti di lì a poco. Nessuno tornerà a prenderli… fino all’ultimo troverai in perrera sguardi speranzosi… convinti di trovarsi in quella gabbia minuscola e squallida forse per una punizione che finirà presto… ma passeranno i giorni e la solitudine si trasformerà in disperazione.

I metodi della mattanza sono nella maggior parte dei casi cruenti e orribili: nessun controllo, nessuna compassione: ci sono casi di cani e gatti entrati nelle camere a gas ma salvatisi per aver infilato il muso nel pelo di un compagno peloso, questi animali sono stati comunque cremati nei forni tramortiti e vivi; tristemente conosciuto anche il paralizzante neuromuscolare che faceva agonizzare cani e gatti nella perrera di Puerto Real in piena coscienza ed atroce sofferenza. Nessuno poteva sentire il loro dolore; spesso è la mancanza di cibo e acqua a portare alla morte, o le ferite mai curate. Entrano ogni giorno nelle perreras spagnole cani incidentati che non ricevono nessun tipo di assistenza. Altre volte l’insostenibilità di quell’orrore porta ad infarti letali. Se si può pensare a un posto vagamente simile all’inferno questo posto è sicuramente una perrera spagnola.

Questa durissima avventura nasce con Claudia Conte che ha da quando ha scoperto dell’esistenza delle perreras ha cercato di mobilitare il maggior numero di persone possibile per far conoscere questa realtà atroce… tra enormi sacrifici cercava di salvare i pochi disperati che poteva. Poco a poco si sono uniti volontari instancabili… l’incontro con Deborah Cavazza e Leo Lagrasta ha permesso di mettere in pratica il progetto e costituire l’associazione, il tutto insieme a Elisa Bottaro, che ha visto con i suoi occhi quello che raccontiamo in queste poche righe, con la paura di non rendere nemmeno la metà dell’idea di cosa sia una perrera… con i mesi e gli anni i volontari diventavano sempre più numerosi, le vite strappate alla morte crescevano giorno dopo giorno… tante le sofferenze, sicuramente più le vittorie, fino ad arrivare al sogno del piccolo rifugio in Spagna, vicino a Cadice… il nostro orgoglio più grande, la nostra speranza riaccesa… la casa che i disperati delle perreras possono avere in attesa di essere adottati… senza che un boia conti le ore prima di ucciderli… la rinascita che meritano, il progetto che da sempre aspettavamo e che non potrebbe continuare ad esistere senza il vostro aiuto… il nostro orgoglio più grande, la nostra speranza riaccesa… la casa che i disperati delle perreras possono avere in attesa di essere adottati… senza che un boia conti le ore prima di ucciderli… la rinascita che meritano…

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